Il caso Lorbek fa vacillare il Coni
04/08/2007 10:15
Pressioni sul presidente della Camera di conciliazione da membri della giunta
- Corriere della Sera -
Il caso Lorbek non è finito, anzi. La vicenda del tesseramento irregolare potrebbe avere strascichi per la Benetton nella giustizia sportiva. E apre una «questione morale», un'altra è il caso di dire, nello sport italiano. Perché dalle intercettazioni dei Nas di Bologna emergono pressioni sul presidente della Camera di conciliazione del Coni, chiamata a emettere l'ultimo verdetto sul caso, e guerre di potere all'interno dei palazzi delle Federazioni.
Gli avvisi di fine indagine atto che solitamente precede il rinvio a giudizio per i reati di falso e frode sportiva sono stati inviati, la scorsa settimana, dal pm di Bologna, Lorenzo Gestri, al presidente della Benetton, Giorgio Buzzavo, all'ex segretario della Lega Basket, Massimo Zanetti, all'ex t.m. Benetton, Andrea Cirelli, all'ex g.m. del club veneto, Andrea Fadini. A tali conclusioni si è giunti grazie alle intercettazioni telefoniche dei Nas. Dalle quali emerge, tra l'altro, che Giorgio Buzzavo era a conoscenza di tutta la vicenda e i provvedimenti di allontanamento di Andrea Cirelli, carta dalla difesa della Benetton, «erano validi solo sulla carta». Ora i quattro destinatari potranno presentare memorie difensive. Mercoledì, poi, la procura della Federbasket riceverà le carte dai pm bolognesi.
Ma c'è un'altra pagina, morale e non penale, che si apre e rischia di creare problemi allo sport italiano. Nelle conclusioni dell'informativa dei Nas è scritto che «numerose sono state inoltre le interferenze e le pressioni avanzate da più parti sul Collegio arbitrale, in particolar modo sul presidente Pier Luigi Ronzani e sul componente Guido Cecinelli. L'esito delle intercettazioni ha infatti fatto emergere con chiarezza che Ronzani (che ha lo studio a Conegliano Veneto, 30 km da Treviso, ndr), per conto della società Pallacanestro Treviso era stato avvicinato dall'avvocato Alessandro Gracis, difensore di Cirelli, e da Maffei (giornalista de
Il Gazzetino, ndr), ai quali aveva lasciato intendere di essere orientato a ridurre la sanzione comminata dalla Corte federale qualora avesse trovato il consenso degli altri componenti del Collegio». In favore della Benetton i Nas ritengono che abbiano interferito, «seppur con risultati diversi da quelli sperati, il presidente della Federazione italiana pallavolo, Carlo Magri, i vertici del Coni nelle persone del presidente Gianni Petrucci e del funzionario Stefano Bovis». Quest'ultimo secondo l'informativa era in contatto sia con Cecinelli sia con Petrucci. In realtà Petrucci non compare direttamente in nessuna delle intercettazioni e il suo coinvolgimento è solo supposto.
Sempre dalle intercettazioni di Buzzavo è emerso che «probabilmente l'attività svolta in favore della società veneta era stata ostacolata dal prof. Franco Chimenti, presidente della Federazione italiana golf, membro della Giunta del Coni e asseritamente grande sostenitore della squadra Virtus Roma». Tesi che emerge anche da una telefonata del presidente Fipav, Magri (anch'egli membro della giunta Coni) che di Chimenti il «il piccolino» dice che è «culo e camicia con il presidente Ronzani » ed è «un fanatico della Roma Pallacanestro (rivale della Benetton, ndr) ».
Colpisce, in particolar modo, l'intercettazione tra Ronzani e Chimenti, in cui il presidente della Federgolf ed ex presidente della Lazio calcio, dice di dovergli parlare di cose che «lo faranno trovare in una condizione di vantaggio pazzesca». Quale vantaggio? Lo stesso Chimenti, sentito il 31 maggio dai carabinieri, dopo aver spiegato che «conosceva Ronzani in quanto consulente legale e difensore della Federgolf», affermava che «si riferiva alla possibilità concreta che, alla scadenza del quadriennio olimpico, potesse essere un candidato credibile alla presidenza del Coni. In tal caso Ronzani non avrebbe dovuto temere le conseguenze di un ostracismo ad personam, così come invece era in atto nei suoi confronti dell'attuale gestione». Petrucci e Ronzani non si parlano dall'autunno scorso e il presidente del Coni ha anticipato una prossima riforma della Camera di conciliazione.
Roberto Stracca
quanta merda sta scendendo giù da sto fiume eh? il basket nn è uno sport molto più pulito del calcio tuttosommato
girano solo meno soldi.
noi, continuiamo ad aspettare seduti sulla riva....